Una coccola, una carezza, lo spumeggiare delle onde scivola sopra le bianche scogliere.
“Guardami! Sono forza, sono vita, sono una delle opere d’arte che la terra ti ha regalato”.
Poi tace e ti culla, come un padre tenero che abbraccia i suoi figli.
Corre, si arresta, mostrandosi in tutta la sua potenza come un amante vanitoso.
La luna lo osserva, estasiata dalla sua bellezza, gelosa della pioggia che avidamente ne diventa parte di esso.
Le stelle lo guardano, danzano al suono della sua musica, lo applaudono ad ogni sua esibizione.
“Non sono per tutti, sono per coloro che ascoltano la mia voce e che dimostrano di amarmi”
Le coste bramano smaniose per ogni sua carezza e così che Nettuno lo espande in tutta la sua bellezza
